- Pensioni di invalidità e reddito di emergenza
- Stop al pignoramento delle pensioni
- Ulteriori sospensioni e provvedimenti
- Quattordicesima
In questi giorni si è parlato molto del Decreto Rilancio del governo e le varie misure per favorire la ripresa dell’economia del paese. Sono previsti diversi tipi di agevolazioni per le piccole e medie imprese e gli esercizi commerciali come ristoranti, bar, artigiani, laboratori, professionisti. Tra le varie voci presenti all’interno del Decreto sono incluse anche alcune misure che riguardano i pensionati. Quali sono?
Pensioni di invalidità e reddito di emergenza
Finora i diversi tipi di pensione erano incompatibili con il reddito di emergenza di 600 euro. Ora le cose cambiano con il Decreto Rilancio.
L’Inps ha comunicato di aver concluso il riesame di circa 19mila domande di indennità Covid-19 (per il mese di marzo 2020) relative ai titolari di pensione di invalidità, che erano state respinte in precedenza, e che ora saranno poste in pagamento sia per il mese di marzo che per il mese di aprile 2020.
Stop al pignoramento delle pensioni
Un’ulteriore agevolazione è lo stop temporaneo dei pignoramenti delle pensioni. Fino a quando? Nel periodo che va dalla data di entrata in vigore del decreto e il 31 agosto 2020.
Il decreto dice:
“sono sospesi gli obblighi derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati prima della stessa data dall’agente della riscossione e dai soggetti iscritti all’albo previsto dall’articolo 53 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, aventi ad oggetto le somme dovute a titolo di stipendio, salario, altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, nonché a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione, o di assegni di quiescenza”.
Secondo quanto previsto dal Decreto quindi, restano fermi gli accantonamenti effettuati prima della data di entrata in vigore dello stesso Decreto e restano definitivamente acquisite e non rimborsate le somme accreditate, anteriormente alla stessa data, all’agente della riscossione. Il datore di lavoro o l’ente pensionistico, quindi, non effettuerà le relative trattenute e le somme saranno rese disponibili al debitore.
Ulteriori proroghe e provvedimenti
Sempre all’interno del decreto sono previsti nuovi stanziamenti quali il Fondo per le non autosufficienze che risulta incrementato di ulteriori 90 milioni di euro per l’anno 2020.
Anche il Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave che non hanno sostegno familiare, viene potenziato con circa 20 milioni di euro per il 2020. Viene anche introdotto un “Fondo di sostegno per le strutture semiresidenziali per persone con disabilità” nel limite di spesa di 40 milioni di euro per l’anno 2020.
Il Decreto Rilancio, inoltre, prevede la sospensione o la proroga di ulteriori procedure, tra le quali la proroga per il pagamento della “Rottamazione-ter” e del “saldo e stralcio”, che potranno essere effettuati entro il termine ultimo del 10 dicembre 2020, senza perdere le agevolazioni.
Quattordicesima
In Italia, come in altri paesi, per una particolare categoria di lavoratori e pensionati è prevista, oltre alla tredicesima, un’ulteriore mensilità, la quattordicesima.
A partire da luglio 2020, si tornerà alla normalità anche per quanto riguarda il calendario del pagamento delle pensioni, e quindi anche per quanto riguarda questa mensilità.
Per quanto riguarda i pensionati, grazie alla legge di Bilancio dell’anno scorso, ne hanno diritto tutti coloro che sono in pensione da lavoro privato, pubblico e autonomo, che abbiano compiuto 64 anni di età e il cui reddito personale annuo complessivo non superi le due volte il trattamento minimo.
Con il rateo pensionistico di luglio, circa tre milioni e mezzo di pensionati italiani riceveranno la quattordicesima mensilità.
In precedenza all’aumento della 14esima, ai pensionati spettava una quattordicesima d’importo pari a:
- 336 euro, per chi ha versato almeno 15 anni di contributi,18 anni se lavoratore autonomo;
- 420 euro, per chi ha versato da 16 a 25 anni di contributi, da 19 a 28 anni se lavoratore autonomo;
- 504 euro, per i pensionati che hanno versato oltre 25 anni di contributi, 28 anni se autonomo.
Nell’ultimo periodo vi è stato anche un aumento degli importi erogati, che è aumentato fino ai 564/600 euro.