- Quando ricorrere al credito su pegno?
- Cos’è il credito su pegno e come funziona?
- Cosa accade alla scadenza del pegno?
- Quali beni possono essere dati in pegno e con quali modalità?
- Dove richiedere un prestito su pegno?
Quando ricorrere al credito su pegno?
Hai bisogno di un piccolo prestito urgente, ma purtroppo hai difficoltà ad accedere ai canali ordinari di credito, forse perché al momento sei disoccupato, oppure in passato non sei stato molto regolare con il pagamento delle rate di un finanziamento. Hai mai valutato il credito su pegno? Potrebbe essere un’interessante soluzione.
Per ottenerlo infatti non è necessario avere una busta paga o presentare altre garanzie, e non viene effettuata alcuna indagine patrimoniale.
Cos’è il credito su pegno e come funziona?
Il credito su pegno non è una novità, ma è una forma di finanziamento che ha secoli di vita. Il suo funzionamento è davvero semplice: il denaro viene concesso dalla banca in cambio della custodia per un tempo limitato di un bene (che sarà la garanzia nel caso non dovessi rimborsare il prestito).
Puoi ottenerlo presso diversi istituti di credito e società finanziarie, ma anche dal più conosciuto banco dei pegni, in cambio della consegna di un bene.
La durata del credito su pegno è abbastanza contenuta, in genere va da tre mesi a massimo un anno.
Come abbiamo detto il credito su pegno è una buona soluzione per disoccupati e anche i cosiddetti cattivi pagatori, che difficilmente riuscirebbero ad accedere a un prestito per altra via. Purtroppo, uno svantaggio di questo tipo di finanziamento è che i tassi di interesse praticati sono in genere piuttosto elevati.
Cosa accade alla scadenza del pegno?
Il prestito su pegno può essere rimborsato in qualsiasi momento. Una volta scaduto il termine di durata del credito su pegno, il proprietario del bene in genere lo riscatta, cioè restituisce la somma ricevuta in prestito (maggiorata degli interessi pattuiti e delle eventuali spese) ottenendo la riconsegna dell’oggetto dato in pegno;
A volte potrebbe capitare che il proprietario non possa o non voglia restituire l’importo ricevuto in prestito. In questi casi la banca o la finanziaria lo mettere all’asta, una volta decorsi trenta giorni dalla data di scadenza della polizza.
Quali beni possono essere dati in pegno e con quali modalità?
Ogni istituto di credito ha un proprio regolamento, ma in genere i beni richiesti sono oggetti di lusso o comunque di valore, che vengono stimati da un perito.
Tra gli oggetti accettati ci sono generalmente: orologi e gioielli preziosi (in oro o platino, perle, ecc..). Il loro valore viene stabilito anche tenendo conto dell’eventuale antichità. Se si tratta di materiali moderni verranno stimati in base al peso, al contrario manufatti più antichi anche in base al valore storico.
Si possono impegnare anche oggetti d’arte, monete preziose, quadri, tappeti o pellicce: insomma ogni oggetto anche d’uso comune e merci di qualunque genere che abbiano un valore commerciale e che siano facilmente vendibili.
Se si tratta di pezzi di pregio, viene stipulata anche un’assicurazione, che tutela entrambe le parti in caso di furto durante il periodo stabilito prima dell’eventuale riscatto o vendita.
La cifra che potrai ottenere in cambio dell’oggetto dato in pegno non potrà superare i 4/5 del loro valore stimato nel caso di preziosi, mentre i 2/3 per tutti gli altri beni.
Così, ad esempio, per un orologio d’oro il cui valore stimato è di 5.000 euro, si potrà ottenere un prestito non superiore a 4.000 euro.
Dove richiedere un prestito su pegno?
Il credito su pegno può rappresentare un’adeguata soluzione finanziaria se necessiti di liquidità immediata per far fronte a delle spese urgenti o delle emergenze, soprattutto hai difficoltà ad accedere a forme di prestiti tradizionali.
Secondo i dati della Banca d’Italia, ad oggi ci sono circa 30.000 richieste al mese inoltrate in Italia per questo tipo di credito, l’importo medio si aggira intorno ai 700 euro ad oggetto.
I proprietari non rimangono a lungo separati dai loro beni fortunatamente! Infatti solo il 5% dei beni impegnati finisce all’asta, visto che la maggior parte dei pegni è riscattata alla scadenza o viene richiesto un rinnovo del prestito. Come previsto dalla legge la durata del contratto può essere, infatti, di tre o sei mesi, ma anche di un anno in casi particolari.
Seppur sia possibile informarsi online sui vari tassi e condizioni praticati, il credito su pegno non si può sottoscrivere online, né comparare tramite Konfronto, ma bisogna recarsi fisicamente in una filiale di un istituto di credito che lo eroga, proprio perché il bene andrà valutato e consegnato in custodia.
Ricorda di muniti di un documento di identità e di un codice fiscale. L’unica restrizione è il raggiungimento della maggiore età.
La normativa vigente ha regolamentato questa tipologia di prestiti, che possono essere erogati soltanto da 50 Istituti di credito riconosciuti e aderenti all’Associazione Italiana degli Istituti di Credito su Pegno.
Se sei interessato a questo tipo di prestito, puoi iniziare da qui, ecco qualche informazione sugli istituti di credito che erogano credito al pegno: